Insieme Contro il Bullismo project
UNITI CONTRO IL BULLISMO
Bullismo, violenza, il lato oscuro dell’essere umano.
Tutto quello di cui abbiamo parlato fino ad ora e che riguarda la comunicazione efficace presuppone un concetto di importanza fondamentale, troppo spesso trascurato.
Dobbiamo rivalutare il concetto di RESPONSABILITÀ.
Le cause all'origine del bullismo sono plurime e riconducibili a fattori individuali o dinamiche di gruppo: il temperamento del bambino, i modelli familiari, i preconcetti imposti dai mass-media, l'educazione distribuita dai genitori o dalle istituzioni scolastiche e altre variabili collegate all'ambiente sociale.
Per poter parlare di bullismo è necessario partire da una distinta: nell’approfondire la prevenzione e gestione di questo fenomeno sociale non è più possibile parlare di “necessità” ma è necessario utilizzare il termine “rapidità”.
Attenzione: non bisogna pensare che si tratti di una mera nota linguistica, perché si tratta di un vero e proprio mutamento di archetipo nell’osservazione del fenomeno.
In ambito clinico, il concetto di emergenza caratterizza quelle situazioni per le quali sono necessari interventi immediati per la sopravvivenza dell’individuo.
Questo è ciò che oggi rappresenta il bullismo.
Differentemente, quando occorre un provvedimento pronto, ma non necessariamente veloce e rimandabile nel tempo si parla di urgenza, termine che caratterizza una condizione che, in assenza di intervento adeguato, può diventare critica.
Ulteriore differenza, l’emergenza è un qualcosa di inaspettato, che emerge repentinamente, mentre l’urgenza è, almeno in parte, prevedibile.
Traslocando queste ripartizioni in ambito di precauzione e impulso per la salute, possiamo a disporre il fenomeno del bullismo nell’ambito delle vere urgenze nazionali.
In particolare, è da notare come i fatti del bullismo -e del cyberbullismo-per loro natura ripetuti, faticosamente possono essere considerati episodi inaspettati e imponderabili.
Ciò premesso, si definisce “bullismo” un comportamento violento e calcolato, basato su un disequilibrio di potere tra bulli-carnefici e bullizzati-vittime, che spesso avviene alla presenza di altri compagni, caratterizzato da una stabile durata temporale.
Sono da esaminare le tipologie persecutorie qualificate -e proprie- come bullismo la violenza fisica, la violenza psicologica o l’intimidazione del gruppo, specie se reiterata, l’intenzione di nuocere e l’isolamento della vittima.
Molteplici studi, hanno identificato differenti forme di bullismo, più o meno esplicite e percepibili, a seconda della tipologia di azioni che vengono messe in atto, fra queste:
• Il Bullismo diretto: ovvero, i comportamenti che adoperano la forza fisica per nuocere all’altro. In questa classe sono presenti comportamenti come picchiare, spingere, fare cadere, ecc.
• Il Bullismo verbale: ovvero, i comportamenti che adoperano la parola per arrecare danno alla vittima. Ad esempio le offese e le prese in giro insistenti e reiterate per far arrivare la vittima all’avvilimento e alla depressione.
• Il Bullismo indiretto: ovvero, i comportamenti non direttamente rivolti alla vittima ma che la danneggiano comunque nell’ambito della relazione con gli altri con la diffamazione e la calunnia reiterate. Sono condotte -spesso poco visibili- che portano all’esclusione e all’isolamento della vittima attraverso la diffusione di malignità e maldicenze, l’allontanamento e la negazione di esaudire le sue richieste.
Tra le forme più bieche di bullismo indiretto, visti anche i cambiamenti sociali e nell’utilizzo delle nuove tecnologie, sempre più diffuse tra ragazzi, rientra il fenomeno del cyber-bullismo, definitivo, secondo le indicazioni della Legge 71/2017 come: “Qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo” (Art. 1, comma 2).
Rientrano nel Cyber-bullismo:
• Esclusione: ovvero l’estromissione intenzionale dall’attività online.
• Flaming: ovvero i litigi online nei quali si fa uso di un idioma violento e volgare.
• Harassment: ovvero le molestie realizzate attraverso l’invio ripetuto di linguaggi offensivi.
• Cyberstalking: ovvero l’invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto che la vittima arriva a temere per la propria incolumità.
• Denigrazione: ovvero la pubblicazione all’interno di comunità virtuali, quali newsgroup, blog, forum di discussione, messaggistica immediata, siti internet di pettegolezzi e commenti crudeli, calunniosi e denigratori.
• Outing estorto: ovvero la registrazione delle confidenze -raccolte all’interno di un ambiente privato- producendo un clima di fiducia e poi inserite integralmente in un blog pubblico.
• Impersonificazione: ovvero l’insinuazione all’interno dell’account di un’altra persona con l’obiettivo di inviare dal medesimo messaggi calunniosi che screditino la vittima.
• Sexting: ovvero l’invio di messaggi via smartphone ed Internet, corredati da immagini a sfondo sessuale.
ATTENZIONE. Un episodio di bullismo o cyberbullismo può essere classificato secondo tre livelli di intensità:
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EPISODI A BASSA INTENSITÀ: Linguaggio disonorante, litigi online, esclusione da chat, molestie, “scherzi” spiacevoli, lievi prepotenze, discriminazioni, uso improprio dei dispositivi durante le ore di lezione. Non prevedono necessariamente l’attivazione delle forze dell’ordine.
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EPISODI A MEDIA INTENSITÀ: Azioni ripetute che hanno una spiacevole ripercussione fisica e/o psicologica. Prevedono l’attivazione delle forze dell’ordine per gli episodi di Cyber-bullismo.
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EPISODI AD ALTA INTENSITÀ: Azioni ripetute e conclamate che hanno una grave ripercussione fisica e/o psicologica tra cui: sexting, cyber-stalking, furto di identità. Prevedono l’intervento delle forze dell’ordine e/o denuncia/querela.
Prevenire e contrastare il bullismo
Il format d'intervento "Stop al Bullismo" si articola in interventi differenziati per insegnanti, alunni, genitori e personale non docente.
L'insegnante (qualsiasi insegnante), in quanto detentore di un ruolo (anche istituzionale) determinante nell'educazione degli alunni, diviene un punto di legame sia per la raccolta del materiale prodotto dall'intervento, sia per la consecutiva rielaborazione dell’esperienza e del suo adattamento all'interno del contesto di classe o scolastico.
Il programma "Stop al Bullismo" avvia un processo di empowerment (conquista della consapevolezza ) i cui obiettivi sono:
acquisire, affinare, rafforzare le conoscenze e le tecniche utili per prevenire il fenomeno del bullismo attraverso il raggiungimento dell’obiettivo dello "star bene a scuola"; ed ancora pianificare, progettare e programmare un intervento coerente con l'obiettivo e gli strumenti acquisiti; ed ancora attuare l'intervento in classe e verificarne la correttezza metodologica e la qualità mediante il monitoraggio e la supervisione da parte degli operatori.
Questi tre obiettivi del processo di empowerment corrispondono a momenti distinti della proposta formativa che prevede: incontri di formazione, di consulenza e di supervisione.
Tipologia dei progetti istituzionali impegnati nel programma "Stop al Bullismo":
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Scuola materna
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Scuola Primaria di Primo Grado
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Scuola Primaria di Secondo Grado
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Scuola Secondaria
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Progetti di classe
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Progetti di scuola
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Progetti di comunità
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Formazione insegnanti
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Formazione operatori
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Gruppi genitori
La società intellettuale considera il bullismo una violazione dei diritti umani poiché lede la dignità di chi lo subisce ed è contrario a principi fondamentali quali l'inclusione, la partecipazione e la non discriminazione.
Attraverso la modifica dell'art. 25 del regio decreto legge n. 1404/1934 al bullo vengono applicate alcune misure che il Tribunale dei Minori adotta normalmente nei confronti di ragazzi problematici che risultano "irregolari" per condotta o carattere.
Il resto è buonsenso …
il Progetto della BornToFight
UNITI CONTRO IL BULLISMO
IL GALà DEGLI SPORT DA RING
BTF - COMUNICATO STAMPA
Domenica 4 Luglio 2021, presso il centro sportivo VECCHIA MANIERA via del lago 1, Castelletto Ticino, a partire dalle ore 10:00 il direttivo della ASD BORN TO FIGHT, in collaborazione con la Onlus LiberaMente e OPES Turismo (Ente di Promozione Sociale e Sportiva) ed il Comune di Comune di Castelletto Ticino, organizzeranno l'evento sportivo: “INSIEME CONTRO IL BULLISMO” e a seguire “LO SPORT NON E’ CLASSISTA”.
Un evento dilettantistico per sensibilizzare l’opinione pubblica ed i media su questo dilagante fenomeno che sta caratterizzando il mondo dei nostri giovani.
La denuncia verrà da un settore, quello degli Sport da Combattimento ultimamente presi di mira, insensatamente, da una parte di stampa e di alcuni giornalisti, probabilmente disinformati che tendo non ad associare in due "mondi".
Le arti Marziali e gli sport da ring, regolarmente inseriti nel panorama sportivo CONI, come numero di tesserati sono secondi solo al calcio.
Sono sport individuali, aciclici, asituazionali e soprattutto ad alto contenuto tecnico; in buona sostanza sono considerati sport DIFFICILI ed infatti nella graduatoria CONI per quanto riguarda la difficolta intrinseca dello sport preso in considerazione sono al quarto posto. Il fatto stesso che si parla di marzialità, può far capire quanto rispetto ci sia nel contesto della disciplina presa in considerazione. Che si indossi il Karategi, il Judogi, la Raschguard o semplicemente pantaloncini e T-Shirt non cambia la sostanza della disciplina dove il confronto ludico con il partner necessita del contatto fisico ovvero il combattimento. Il termine "combattimento" deve essere inteso nel contesto sportivo, in un crescendo di esperienze generate dagli allenamenti protratti nel tempo: ESPERIENZA.
Il bambino diventa ragazzo e poi adulto seguendo un processo biologico che si chiama VITA, se in questo percorso il nostro bambino segue una giusta educazione sportiva si ritroverà ragazzo equilibrato e uomo “forte” di principi e valori che questi sport hanno nella loro concezione filosofica nonché sportiva.
Noi del direttivo BTF siamo Maestri con grande esperienza nel settore giovanile.
Da anni organizziamo Eventi sportivi dedicati a tutte le fasce di età e categorie, dal dilettanti ai professionisti.
Siamo inoltre sensibili alla condizione in cui si trovano i cani abbandonati dopo i combattimenti, i quali, vivono in condizioni pessime nei canili e difficilmente recuperabili a causa i maltrattamenti subiti.
La nostra organizzazione si chiama “Fuori i Cani Dalle Gabbie “ e collabora con altre organizzazioni simili in tutta Italia.
Logistica della gara di sport da ring e mma contatto leggero:
dalle ore 09:00 alle ore 10:00 controllo peso e visite mediche
ore 10:15 briefing con i tecnici
ore 10:30 inizio match.
I match saranno di sport da ring (K1 e Muay Thai ) a contatto leggero. Saranno suddivisi in fasce di età e categoria di peso.
I Match si effettueranno nel ring regolamentare e arbitrati da arbitri e giudici Federali.
I match di sport da ring verranno effettuati sul ring regolamentare, 6x6.
I match di mma all’ interno della gabbia 10x10.
Tutti i partecipanti avranno in premio una medaglia, oro al vincitore, argento al perdente.
In caso di pareggio la medaglia sarà di d’argento per entrambi.
LOGISTICA DELLA GARA GRAPPLING e BJJ
Dalle ore 14:00 alle ore 15:00 controllo peso e visite mediche
Dalle ore 15:00 alle ore 15.15 briefing con i tecnici.
Ore 15.30 inizio match.
I match saranno di grappling e BJJ , suddivisi in fasce di età e categorie di peso.
I Match si effettueranno su due tatami 8x8 misura regolamentare ed arbitrati da arbitri e giudici federali.
Tutti i partecipanti avranno in premio una medaglia, oro al vincitore d’argento al perdente (o Bronzo in eventualità).
In caso di pareggio la medaglia sarà d’argento per entrambi (o Bronzo in eventualità).
Altro tema trattato: i nostri sport non hanno CLASSI SOCIALI.
Alcuni importanti ospiti calcheranno il nostro ring a testimonianza di quanto gli sport a contatto non siano CLASSISTI.
Ultimamente certa stampa, cavalcando l’onda del disappunto generale causata da alcuni episodi deplorevoli (esempio l ‘omicidio di Colleferro), hanno demonizzato i nostri sport classificandoli “Barbari“ e associandoli all’ estrema destra.
Niente di più falso considerando la grande tradizione sociale che le arti marziali e gli sport da combattimento hanno dal dopoguerra in Italia. Questi nostri importanti ospiti saranno a testimonianza di come questi sport siano fondamentali per tutte le fasce di età e non hanno "classi sociali" !
Anzi sono essenziali per la formazione dell'uomo, del lavoratore del professionista.
Il loro intervento e le loro interviste saranno un importante messaggio per alcuni giornalisti “orientati” ed un importante segnale di incoraggiamento per i tanti professionisti che quotidianamente si impegnano per allenare, educare e far divertire le migliaia di praticanti che esistono in Italia.
Ciò detto, le “mele marcie“ esistono in ogni settore, nessuno escluso...
LO SPORT E’ PER TUTTI.
Saranno presenti al gala: Il Sindaco di Castelletto Ticino Massimo Stilo, il Vice Sindaco Vito De Luca, l’Assessore alle politiche sociali Sonia Fanchini, l’Avvocato Francesco Rotondi, il Professore Luca Bernardo Primario di Pediatria dell’Ospedale Fatebenefratelli/Sacco ed esperto sul bullismo cyber bullismo e sette.
La Dott/ssa Michela Pocaterra psico terapeuta familiare, membro commissioni pari opportunità.
La Presidentessa della Onlus LiberaMente Franca Bifano. Il regista cinematografico Fabio Bastianello, esperto sulle tematiche sociali.
Il Manager Silvio Leonardi, amministratore della famosa Azienda TIMEX ed il dott. Filippo Di Nardo, giornalista professionista, responsabile della comunicazione Studio Legale LABLAW.
I Cronisti presenti, di importanti testate giornalistiche, faranno interviste e riprese video.
Il Presidente BTF ( Born Fo Fight ), Maestro Claudio Alberton, vice Presidente BTF l ‘Avvocato Francesco Rotondi ed il Vicepresidente e coordinatore settore sport da combattimento ed mma Professore Boris Viale.
F.to Claudio Alberton BTF Italia